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sabato 24 marzo 2012

Il racconto storico

Questi racconti "storici" in realtà sono inventati da noi; quindi è lo stile che è storico e non il contenuto.
           Lucio Marco Giulio compie un impresa
Ai tempi dell’antica Roma, uno dei consoli era Lucio Marco Giulio, era inoltre un ricco patrizio che possedeva Domus bellissime e una quantità di vaste terre coltivabili, ma era famoso perché fu lui il primo in assoluto a costruire l’unico ponte sul Tevere.
Ma quel ponte non era stato costruito con tronchi di alberi e altri materiali grezzi, il suo ponte era speciale.
Era costruito con il marmo, che allora era molto pregiato, ed era stato decorato ai lati con disegni geometrici e animali, in particolare sul lato destro c’erano delle piccole sculture di uccellini e farfalline poi successivamente anche su quello sinistro. Queste piccole sculture erano tenute in piedi da una colonna orizzontale che a sua volta era tenuta da delle colonnine verticali e dentro lo spazio che rimaneva tra una colonnina e l’altra c’erano delle aiuole piccole che contenevano un fiore ciascuno, e questi erano tutti di diverso colore e formavano tipo un arcobaleno e inoltre erano molto profumati; nel pavimento di questo ponte c’erano alcuni disegni geometrici ricalcati sul marmo, di colore bianco che spiccava sul grigio-scuro del marmo.
Questo ponte poteva essere attraversato da chiunque volesse arrivare sull’altra sponda del Tevere.
Per costruirlo c’erano voluti circa 12 anni, ma ne era valsa la pena perché era bellissimo ed era apprezzato da tutti.
Lucio Marco Giulio per questa impresa spese un' elevata somma di denaro.
Dopo circa 20 anni dalla costruzione del ponte Lucio Marco Giulio morì e la sera durante il suo funerale il ponte crollò improvvisamente infatti si dice che la sua anima era legata al suo ponte e in seguito non fu più ricostruito.
Anna Cancelliere

Una storica giornata per Marcello
Marcello era un plebeo, aveva quindici anni e viveva con suo fratello di ventiquattro anni perché i suoi genitori erano morti. Loro vivevano in collina. Lui non era tanto ricco e non si poteva permettere abiti lussuosi quindi indossava, come tutti i plebei, una tunica e dei sandali. Mangiava di solito ortaggi, pane, pesce…Il fratello era pescatore e Marcello lo aiutava sempre. Lui di pomeriggio si recava sempre in una piazzetta e lì incontrava sempre i suoi amici e amiche. Un giorno decisero di andare a vedere al Colosseo un gladiatore e una belva feroce. Loro non pagarono perché Cesare Ottaviano Augusto aveva fatto accesso all’Arena ”GRATIS”al popolo. Anche ai Fori Imperiali c’era molta animazione perché i partecipanti stavano giocando ai dadi. L’imperatore si trovava pure ai Fori Imperiali dietro a Marcello. Aveva un aspetto fisico: alto, imponente e “imperiale”. Lui indossava un’armatura d’oro ed’argento. Era molto gentile con tutti ma appena gli facevano uno sgarbo diventava severissimo e rigido. Il ragazzino fece a un suo amico una domanda poi però non vide dietro l’ Imperatore, si alzò di scatto e gli diede una gomitata, allora cominciò a scusarsi e l’Imperatore gli chiese come si chiamava e gli pose altre domande. Contrariamente a quello che si diceva, fu gentilissimo col ragazzino. Marcello era molto eccitato di poter parlare con l’Imperatore e, tornato a casa, raccontò tutto al fratello ed ai suoi altri amici. Felice si mise a dormire. Questa avventura non la dimenticò più.
Roberta Rizzuto


Lucio Marco Giulio compì un’impresa
Una bambina di nome Giulietta, di 10 anni di solito andava nel campo davanti casa sua a raccogliere frutti e ortaggi, in compagnia della mamma.
Ma quel giorno Giulietta dopo pranzo fece una passeggiata per Roma, la città in cui viveva, passò da un luogo dove degli uomini stavano eseguendo lavori stradali si avvicinò, inciampò e cadde in una buca lungo la strada e nessuno le seppe dare aiuto. Da lì passava Lucio Marco Giulio, uomo patrizio che faceva parte di una importante famiglia romana. Era un uomo molto forte e coraggioso, dai capelli castano scuro e di un’ età di circa 25 anni. Quando sentì le grida di Giulietta si avvicinò alla buca e vide la bambina in difficoltà. Si ricordò di avere una corda con sè, la prese e la tirò a Giulietta nella buca. Lucio tirò, tirò e Giulietta uscì dalla buca tutta sporca, impolverata e graffiata. Senza esitare Lucio la portò dalla sua mamma che attendeva il suo ritorno da tempo.
Rendendosi conto della situazione di Giulietta e sua madre, le regalò delle monete d’oro che permisero alla bambina e alla madre di vivere un anno intero.
Alice Bianco


                                    Marcello vince la sua timidezza
 Marcello, era un ragazzo di 25 anni e viveva con sua madre, suo padre e suo fratello in una casa ad un piano un po’ rotta e malridotta.
Marcello indossava una tunica e come scarpe una specie di sandali  e solitamente mangiava la carne, il pane e la frutta. Al mattino le attività che svolgeva erano andare a lavorare nei campi con suo padre che era contadino. Al pomeriggio spesso si recava al Colosseo a vedere degli spettacoli con il suo amico che incontrava ogni giorno. Loro  decidevano di andarci perché lì c’era l’imperatore  Cesare Ottaviano Augusto, che poi faceva il suo discorso. L’imperatore  sedeva su una poltrona rossa, aveva un aspetto muscoloso e importante. Indossava un’armatura d’oro  e si comportava da vero imperatore. Appena finito l’incontro, l’imperatore parlava e commentava questo evento insieme a tutti gli altri che partecipavano soddisfatti, anche Marcello voleva esprimere  le sue opinioni ma non ci riusciva perché aveva timore di parlare. Marcello poi pensò che non c’era nulla di cui  aver paura perché  anche lui era una persona  come tutti gli altri, forse solo  un po’ più povero e meno importante degli altri, così decise di parlare e l’imperatore lo ascoltò volentieri. Marcello allora si sentì molto  orgoglioso perché poteva raccontare alla sua famiglia e ai suoi amici che anche lui  romano povero e umile aveva avuto modo di parlare con Cesare Ottaviano Augusto l’imperatore.
 Gabriele Mazzamuto


                                                
Lucio Marco Giulio compie un impresa

Lucio Marco Giulio aveva 22 anni, era biondo, aveva gli occhi blu, era alto 1.79, indossava una tunica rossa e i sandali di cuoio. Lucio era un comandante romano, ma poi fu cacciato perché durante una guerra aveva causato la sconfitta. Lucio non condivise l’essere escluso e andò dall’imperatore, ma questi disse di non poter fare niente. Allora Lucio se ne tornò a casa dispiaciuto, raccontando tutto alla moglie. I soldati andarono di nuovo in guerra. Alcuni nemici, sapendo che Roma era senza protezione, l’attaccarono all’improvviso di notte. Siccome Lucio, trascorreva le notti non dormendo per la rabbia, fu l’unico che si accorse dell’attacco nemico. Riarmandosi di spada e scudo corse incontro ai nemici che, presi alla sprovvista, scapparono. Nel mentre l’esercito romano rientrato al campo si accorse di ciò che era accaduto. Tutti furono così riconoscenti verso Lucio Marco Giulio che gli diedero una medaglia e lo fecero rientrare a capo dell’esercito.
FEDERICA PATTI
                                                              


8 commenti:

Armando ha detto...

Anna il tuo testo storico è molto bello e fra poco gli altri testi saranno postati.Baci,Armando♥.

Maestra Adele ha detto...

Infatti, ci sono già ben quattro testi, in questo spazio.

Sonia Galiano ha detto...

Siete stati tutti molto bravi ed originalissimi......
Complimenti a voi e naturalmente alla vostra Maestra senza la quale non avremmo avuto un blog così SPECIALE!!!!

vincenza marini ha detto...

il vostro blog e fantastico molto speciale il lavoro che ci mettete

Anonimo ha detto...

bello e interessante

Anonimo ha detto...

Siete bravissimi👏👍😉😃😘

Anonimo ha detto...

Bravi👏

Anonimo ha detto...