sabato 9 maggio 2020
domenica 29 dicembre 2019
martedì 3 aprile 2018
Piccole cose di scuola: Il telaio
Piccole cose di scuola: Il telaio
Se state parlando del telaio e della tessitura ecco un lavoro che ho realizzato qualche anno fa!😊
Se state parlando del telaio e della tessitura ecco un lavoro che ho realizzato qualche anno fa!😊
martedì 23 gennaio 2018
I giorni della merla
Siamo a fine gennaio e quindi nel cuore dell’inverno, anche se quest’anno il freddo tarda ad arrivare, almeno in alcune regioni.
Gli ultimi giorni del mese sono detti i giorni della merla.
Gli ultimi giorni del mese sono detti i giorni della merla.
Secondo la leggenda, i “Giorni” di fine gennaio prendono il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino per sfuggire al gelo e trovare un po’ di tepore. Dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera. Da allora tutti i merli sono neri.
La tradizione attribuisce alla “Merla” anche la capacità di prevedere l’andamento delle stagioni successive: se i 3 giorni saranno freddi, la primavera sarà calda e soleggiata. In caso contrario, la primavera tarderà ad arrivare.
domenica 21 gennaio 2018
Piccole cose di scuola: La recensione: La portinaia Apollonia
Piccole cose di scuola: La recensione: La portinaia ApolloniaL’anno scorso con i miei meravigliosi alunni di quinta, abbiamo realizzato questo lavoro.
Avendo come scopo “la recensione “, abbiamo utilizzato un libro della scrittrice Lia Levi, dove in maniera semplice e poco cruenta, si affronta l’argomento della shoa.
Avendo come scopo “la recensione “, abbiamo utilizzato un libro della scrittrice Lia Levi, dove in maniera semplice e poco cruenta, si affronta l’argomento della shoa.
sabato 6 gennaio 2018
La befana vien di notte...
La befana è l’ultima festa del periodo natalizio e come dice il famoso proverbio: l’Epifania tutte le feste porta via.
Ecco qualche poesia, questa in lingua siciliana!
Ca scupa rutta
E na vecchia sottana
Arrivò puru a Befana.
Granni, nichi,
Beddi e brutti
A sta befana
L'aspettanu tutti
E di sta vecchia immuruta
A quasetta
Vonnu inchiuta
Almenu idda speramu ca porta
Pani, sasizza
Vinu e viscotta.
Vidi però ca si fusti
Birbanti
Arresti cu l'occhi chini
E li manu vacanti.
Ora ca scrissi sta bedda puisia
Auguru a tutti na bona Epifania!
E poi una filastrocca con tante varianti. Noi scegliamo questa
Epifania del Signore
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L'origine orientale di questa solennità è nel suo stesso nome: "epifania", cioè rivelazione, col prevalente significato di rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano attraverso l'adorazione dei magi.
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I Re Magi non giunsero a mani vuote a Betlemme, per il Re dell’Universo, che si manifestava al mondo (Epifania), gavevano preparato dei doni, che presentarono con immenso onore: l’oro, che indica la regalità di Gesù; l’incenso, il suo sacerdozio; la mirra, usata nella preparazione dei corpi per la sepoltura, l’espiazione dei peccati attraverso la morte.
«Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
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Ecco qualche poesia, questa in lingua siciliana!
Ca scupa rutta
E na vecchia sottana
Arrivò puru a Befana.
Granni, nichi,
Beddi e brutti
A sta befana
L'aspettanu tutti
E di sta vecchia immuruta
A quasetta
Vonnu inchiuta
Almenu idda speramu ca porta
Pani, sasizza
Vinu e viscotta.
Vidi però ca si fusti
Birbanti
Arresti cu l'occhi chini
E li manu vacanti.
Ora ca scrissi sta bedda puisia
Auguru a tutti na bona Epifania!
E poi una filastrocca con tante varianti. Noi scegliamo questa
"La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte il suo sacco è pien di toppe e le ossa ha tutte rotte." | "Vien dai monti a notte fonda. Com'è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene, viene la Befana!" |
giovedì 28 dicembre 2017
Capodanno e tradizioni!
Tradizioni del Capodanno
Una delle tradizioni legate a questa festa è quella del vischio, quindi baciarsi sotto il vischio è considerato segno di buon auspicio. A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata vi porterà amore per tutto l’anno. Il vischio è una pianta benaugurale che dona prolificità sia materiale che spirituale. I fuochi d’artificio, inventati in Cina intorno all’ottavo secolo dopo Cristo sono un’altra tradizione, servivano a scacciare gli spiriti maligni. Sempre dall’antica Cina arriva anche l’usanza di indossare qualcosa di rosso per celebrare l’inizio dell’anno nuovo. Secondo la tradizione cinese, infatti, il rosso è il colore che spaventa Niàn, la bestia divoratrice che, proprio a Capodanno, esce dalle profondità marine per nutrirsi di carne umana. Ma il rosso era considerato di buon auspicio anche nella Roma imperiale: durante le celebrazioni per il nuovo anno, infatti, le donne si vestivano di porpora, il colore del coraggio, della passione, del potere e della fertilità.
Questa tradizione continua anche oggi: si tratta di un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno. Per il cenone dunque è d’obbligo un capo di biancheria intima di colore rosso, è diventato un auspicio di fortuna per il nuovo anno.
Un’altra tradizione benaugurante è poi quella di lasciare le finestre aperte alla mezzanotte oppure di gettare le cose vecchie per far spazio ai nuovi progetti. In passato, in Italia e non solo, tanti decidevano di portare a termine questo rito propiziatorio addirittura buttando oggetti ormai inutili dal proprio balcone.
E in cucina non possono mancare le lenticchie, che per la loro forma ricordano le monete, quindi mangiarle porterà benessere e ricchezza.
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