Pagine

lunedì 13 novembre 2017

Dall'oliva all'olio!

È tempo di olio ed i bambini spesso vedono certa pubblicità fuorviante. 




È bene invece conoscere tutte le fasi che portano ad avere un buon olio extravergine d'oliva, dai frutti della nostra terra.
Dopo averle coltivate, bisogna raccogliere le olive dalle piante. Qua in Sicilia, si procede così
Ecco un bell'albero carico. Si stendono sotto delle "tenne"



Il raccoglitore usa un attrezzo chiamato "pettine scuotitore " e scuotendo con delicatezza tra i rami, le olive vengono giù sulle "tenne".
Fino a qualche tempo fa il pettine era manuale.

Piccoli raccoglitori volontari vogliono sperimentare.😉
Una volta raccolte, le olive si portano al frantoio.



Pesate.

E comincia il "viaggio" tra i macchinari.
Sollevate e versate in un grande imbuto

Passano attraverso nastri trasportatori e vengono lavate







Scompaiono adesso alla nostra vista, perché passano alle macine che le schiacceranno e tritureranno.
Adesso per un'ora circa la polpa sarà lavorata.

Altre macchine entrano in azione. 
Questa separa l'olio dall'acqua.

Ecco finalmente apparire l'olio.



I noccioli schiacciati sono la sansa


Trasportata su un camion, anch'essa potrà essere utilizzata, come olio di sansa o come combustibile.
L'olio è pronto di un bel verde brillante.


Chi ne ha voglia, può assaggiarlo subito su una bella fetta di pane casereccio oppure sulla verdura. 


Chi non vorrà sentire il leggero "pizzicare" lo lascerà riposare per un po'.












giovedì 9 novembre 2017

L'estate di San Martino


Martino, figlio di un tribuno romano, nacque fra il 315 e 317. Suo padre gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. All'età di 15 anni fu arruolato nella guardia imperiale, come prevedeva la legge romana, che lo obbligava a entrare nell' esercito come suo padre. A scuola Martino prese i primi contatti con i cristiani e, all'insaputa dei genitori, si fece catecumeno e si fece battezzare, diventando cristiano. 
Ci sono numerose leggende, la più famosa è quella in cui, mentre era ancora soldato, in una fredda giornata d’autunno, mentre sul suo cavallo percorreva una strada  della città francese di Amiens, dove viveva, Martino vide un povero vecchio, mezzo nudo e infreddolito. Preso da pietà sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero per coprirsi e scaldarsi. Subito il sole spuntò nel cielo proprio come in una calda giornata estiva. Per questo si chiama “estate di S. Martino” quel periodo di circa tre giorni in  novembre in cui spesso la temperatura è più mite.