S’io fossi il mago di Natale
Farei spuntare un albero di Natale
In ogni casa, in ogni appartamento
Dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
A fare magie
Per tutte le vie.
In via Nazionale
Farei crescere un albero di Natale
Carico di bambole
D’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
Faccio crescere l’albero
Del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone,
in via Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
Lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
E il giorno di Natale
I bimbi faranno
Il giro di Roma
A prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
Colto dal suo ramo
Ne spunterà un altro
Dello stesso modello
O anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
Magari in via Condotti
L’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono,
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Fin qui ha parlato Gianni Rodari
Ora parliamo noi magari!
S’io fossi il mago di Natale
Dato che abito a Palermo,
per la mia città tutte quelle
belle speranze confermo!
Ne avrei delle altre però
E se mi ascoltate
Ve le dirò!
In via Regione Siciliana
Chiuderei il traffico
Un giorno alla settimana,
niente clacson e strombazzare
un po’ di spazio per passeggiare.
E nella vicina via Sciuti
Io vorrei i cassonetti sempre vuoti
Senza rifiuti!
In via Romagna
Farei spuntare una campagna.
In via Giusti
Farei crescere dolci
Di diversi gusti.
E in via Umberto Giordano
Farei apparire un tulipano,
anzi un melograno.
In via Principe di Palagonia
Farei spuntare una gelateria,
che sarebbe la nostra vanteria!
In viale Michelangelo
Ci sarebbe un albero
Con un grande angelo.
In piazza Politeama
Assieme all’albero
Ci sarebbe una campana
E magari la calza della Befana.
In via Libertà
Ci sarebbe un campo di lillà!
Ma fra tutte le magie
Da vedere per le vie
Ce n’è una un po’ speciale
Che vorrei in questo Natale!
Hai presente la via Lazio?
C’è una scuola che vacilla
Io vorrei, con un incanto,
far tornare tutto quanto
aggiustato e riparato.
La mia Scuola in un baleno
Messa a posto per lo meno!
Farei spuntare un albero di Natale
In ogni casa, in ogni appartamento
Dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
A fare magie
Per tutte le vie.
In via Nazionale
Farei crescere un albero di Natale
Carico di bambole
D’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
Faccio crescere l’albero
Del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone,
in via Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
Lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
E il giorno di Natale
I bimbi faranno
Il giro di Roma
A prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
Colto dal suo ramo
Ne spunterà un altro
Dello stesso modello
O anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
Magari in via Condotti
L’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono,
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Fin qui ha parlato Gianni Rodari
Ora parliamo noi magari!
S’io fossi il mago di Natale
Dato che abito a Palermo,
per la mia città tutte quelle
belle speranze confermo!
Ne avrei delle altre però
E se mi ascoltate
Ve le dirò!
In via Regione Siciliana
Chiuderei il traffico
Un giorno alla settimana,
niente clacson e strombazzare
un po’ di spazio per passeggiare.
E nella vicina via Sciuti
Io vorrei i cassonetti sempre vuoti
Senza rifiuti!
In via Romagna
Farei spuntare una campagna.
In via Giusti
Farei crescere dolci
Di diversi gusti.
E in via Umberto Giordano
Farei apparire un tulipano,
anzi un melograno.
In via Principe di Palagonia
Farei spuntare una gelateria,
che sarebbe la nostra vanteria!
In viale Michelangelo
Ci sarebbe un albero
Con un grande angelo.
In piazza Politeama
Assieme all’albero
Ci sarebbe una campana
E magari la calza della Befana.
In via Libertà
Ci sarebbe un campo di lillà!
Ma fra tutte le magie
Da vedere per le vie
Ce n’è una un po’ speciale
Che vorrei in questo Natale!
Hai presente la via Lazio?
C’è una scuola che vacilla
Io vorrei, con un incanto,
far tornare tutto quanto
aggiustato e riparato.
La mia Scuola in un baleno
Messa a posto per lo meno!
6 commenti:
grandi!!!! ce ne sono cose da chiedere ...un caro saluto
che bravi i nostri alunni , eh Maestra Adele, auguri Buon Natale
Elisa, certo! Ma quello che preme soprattutto ai miei bambini, in questo minuto è riavere la "nostra scuola".
Avrai compreso che siamo "sfrattati"
E sì Antonella, sono proprio bravi!!!
Cara maestra Adele,questa poesia è davvero bella. Secondo me la dovremo mettere nel giornale. Buon Natale e felice anno nuovo!
baci, Armando
Caro Armando, non credere che il giornale pubblichi tutto ciò che noi vogliamo...già dobbiamo essere contenti di averla qui sul nostro Blog in modo che, tutti quelli che entrano, la possano leggere, apprezzare e magari commentare.
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